Il prossimo evento al Borgo!

Tradizione ed innovazione
Materie prime ricercate, senza compromessi.
Perché una buona cucina parte da ingredienti di prima scelta.

Il nostro Menu
Frutto di una accurata ricerca nella tradizione ed innovato nelle tecniche per offrirvi una esperienza culinaria completa ed appagante.

La carta dei Vini
In continuo aggiornamento, a causa della ricerca di nuovi viticultori e nuovi prodotti. Una passione antica al servizio del vostro palato.

I prossimi Eventi
In questa sezione troverete tutti gli aggiornamenti e le novità che il Borgo della Sverginesca offre alla sua affezionata clientela.Vi aspettiamo!
Ultime news dal Borgo!

Borgo della Sverginesca: delizie culinarie

Un'oasi di sapori a due passi da Bologna

TAGLIATELLE, CHE SPETTACOLO!
Immerso nel suggestivo borgo di Crevalcore, il ristorante Borgo della Sverginesca rappresenta un vero e proprio punto di r...

LA TRADIZIONE EMILIANA
Nel cuore di Crevalcore, un borgo incantevole custodisce un tesoro di sapori antichi: il Borgo della Sverginesca. Qui, ...
Una storia antica...

Il podere “Foresta” derivava il nome dall’antica foresta che un tempo contraddistingueva l’area tra Nonantola e la sua abbazia, appartenente allo stato estense fino all’unità d’Italia e i paesi di Crevalcore e di Sant’Agata, appartenenti allo Stato Pontificio sempre fino all’Unità d’Italia.
Nel 1887, il bisnonno del proprietario dell’edificio, come documentato da una scritta presente nel sottotetto dello stesso, fece costruire all’impresa Malaguti di Crevalcore una casa con caratteristiche dette “alla modenese”, cioè strutturata con la stalla integrata nella parte abitativa ed un grande portico congiungente il magazzino degli attrezzi e delle macchine agricole. Il magazzino doveva avere una notevole altezza per poter contenere la grande trebbia e l’imponente locomobile, le due macchine agricole più moderne e costose per quei tempi. Per chiudere l’accesso al magazzino, venne acquistato, usato, un imponente portone del 1700 in legno massiccio, facente precedentemente parte di un palazzo signorile di Via Castiglione a Bologna.
Si racconta che il trasporto da Bologna a Crevalcore fu effettuato, in un giorno di viaggio, con un carro trainato da due buoi. Tale portone e la sua ferramenta originale sono ancora visibili ed in utilizzo. Un pozzo, tutt’ora esistente e funzionante, non venne collocato, come di consueto, all’esterno, ma sotto il porticato, per renderlo comodamente accessibile in tutte le condizioni atmosferiche. Oggi è ancora in una delle sale del ristorante.
All’interno della casa, al piano terra, fu alloggiato il deposito delle forme di formaggio “grana” in invecchiamento, protette da solide inferriate alle finestre e da una porta chiodata a doppio catenaccio. Tali forme venivano prodotte nel caseificio posto quasi di fronte alla casa all’interno della cui area era posta anche la casa padronale. Il caseificio e la casa padronale erano al di là della via Sverginesca, così denominata fin dal Medio Evo perché, costruendola, fu “sverginata” la grande foresta fino a quel momento impenetrabile ed impercorribile dai carri trainati da buoi o da cavalieri a cavallo. La costruzione di questa casa, insieme al caseificio, alla casa padronale e agli altri edifici sulla via Sverginesca dalla parte bolognese fece sì che la zona cominciasse ad essere chiamata “Borgo della Sverginesca”, denominazione che tutt’ora si è voluto mantenere in ricordo dei tempi passati.